Se vivi in un condominio che non ti permette di avere una canna fumaria, il mercato ti offre una vasta gamma di camini ad hoc che assecondano questa tua esigenza. D’altro canto, però, se hai una canna fumaria devi essere consapevole del fatto che la sua gestione e la sua manutenzione comportano degli accorgimenti ben precisi da seguire a livello normativo.
In particolare, la normativa di riferimento in materia è la UNI 10683 che riguarda l’installazione degli impianti a biomassa, la loro verifica e la loro manutenzione, revisionata nel 2012 l’ultima volta. Conoscere le prescrizioni in materia è fondamentale sia per un utilizzo sicuro della canna fumaria, sia per evitare di incappare in sanzioni inevitabili nel caso di controlli effettuati su un impianto non conforme.
Che cosa dice la normativa uni 10683
Per prima cosa la normativa UNI 10683 sancisce che un prodotto a legna o a pellet non può essere installato in mancanza di canna fumaria. È previsto, infatti, l’obbligo di un sistema di evacuazione dei fumi che consenta di disperdere i prodotti della combustione in atmosfera in modo adeguato.
A partire dal 2013, poi, è proibito installare condotti a parete o canne fumarie dello stesso tipo, in quanto lo scarico dei fumi deve essere effettuato a tetto. Coloro che hanno installato una caldaia a pellet, un camino o una stufa prima che il nuovo regolamento entrasse in vigore sono tenuti ad adeguarsi e a mettere gli impianti a norma.
Ma che cosa succede se la canna fumaria non è conforme alle norme in vigore? Il rischio è che i prodotti di combustione non possano essere evacuati in modo appropriato, con conseguenze non solo dal punto di vista del funzionamento del prodotto, ma anche per la salute. Per altro, non va dimenticato che con una installazione non a norma, in caso di malfunzionamento è probabile che la garanzia non risponda.
Le canne fumarie collettive
Per quanto riguarda il collegamento a una stessa canna fumaria di due prodotti (o anche più di due), è sempre la normativa UNI 10683 a spiegare come ci si deve comportare, che cosa si può fare e soprattutto che cosa non si può fare.
Ebbene, le canne fumarie collettive non sono consentite, così come non è permesso convogliare lo stesso canale o lo stesso camino da scarichi di cappe che si trovano sopra dispositivi di cottura.
Quel che si può fare, invece, è creare un sistema formato da un forno di cottura e da un caminetto con un punto di scarico solo in direzione del camino, per cui il produttore è tenuto a mettere a disposizione le caratteristiche dell’allacciamento.
Come comportarsi in condominio
In un condominio si può installare un prodotto a legna o a pellet, ovviamente a condizione che tutte le normative vengano rispettate. È chiaro, però, che non si sta parlando di una casa indipendente, e di conseguenza per ottenere il permesso di installare il prodotto è opportuno tenere in considerazione degli aspetti di carattere tecnico e burocratico.
Come è facile intuire, sono favoriti gli appartamenti che si trovano all’ultimo piano; per le abitazioni situate agli altri piani, invece, lo scarico dei fumi deve essere fatto passare nella canna fumaria centralizzata.
Qualora il condominio sia privo di canna fumaria, questa può essere realizzata ex novo, ma solo se è stata ottenuta l’approvazione del condominio. Ovviamente, la presenza dello scarico non deve andare a ledere la struttura architettonica. Inoltre, la normativa UNI 7129 indica le distanze che devono essere rispettate rispetto alle finestre dei vicini.
Prima dell’installazione: cosa fare
È sempre opportuno appurare che l’installazione sia fattibile prima di comprare la caldaia, il caminetto o la stufa. A questo scopo c’è bisogno di un sopralluogo, che serve:
- Ad accertare che il locale in cui il prodotto verrà installato sia idoneo
- A verificare che l’installazione sia consentita
- Ad appurare la presenza di altri dispositivi installati, a prescindere dal fatto che siano alimentati da combustibili uguali o meno
- A controllare che il sistema di evacuazione dei fumi sia idoneo.
L’installatore, inoltre, ha il compito di guardare la posizione del generatore di calore, la quale deve rendere possibile le operazioni di manutenzione, di caricamento del combustibile e di pulizia delle ceneri.
Infine, è suo dovere identificare lo stato della canna fumaria per decidere se ci sia bisogno di risanarla.
A che cosa serve la canna fumaria
La canna fumaria, come si è visto, non è altro che un sistema di evacuazione dei fumi: il suo compito è, appunto, quello di espellere al di fuori della casa i fumi che vengono prodotti nel corso della combustione. In base alla normativa tecnica, sono tre gli elementi che la costituiscono: la canna fumaria vera e propria, il canale da fumo e il comignolo.
Il canale da fumo consiste nel condotto che collega la canna fumaria con il camino o la stufa, permettendo di evacuare i prodotti di combustione; il comignolo, invece, è l’estremità del sistema, quello esposto verso il cielo.
Perché è importante conoscere le norme sulla canna fumaria
Essere consapevoli delle prescrizioni contenute nella normativa sulla canna fumaria consente di procedere con l’allacciamento della canna fumaria stessa e con l’installazione di un camino a pellet, a legna o a biomassa in condizioni ottimali.
Per evitare dubbi pericolosi o azioni che possono causare sanzioni dispendiose dal punto di vista economico, quindi, vale la pena di informarsi con attenzione: meglio tenere questa guida sempre sotto gli occhi, insomma.
Ora che conosci tutto quello che c’è da sapere a proposito della canna fumaria e di come può essere usata secondo le norme, puoi dare uno sguardo alle proposte più interessanti del mercato e scoprire i migliori camini da scegliere!