Con la stagione invernale ormai alle porte e il caldo dell’ottobrata alle spalle, occorre pensare a quale stufa a legna usare nella propria abitazione per poter usufruire di un riscaldamento domestico ottimale.
Per trovare la soluzione giusta è necessario tenere conto dell’estensione della superficie che deve essere riscaldata, e valutare se si tratta della sola fonte di riscaldamento che si ha a disposizione.
La posizione della stufa dipende fra l’altro dalla distanza minima rispetto ai materiali infiammabili, e questo non è un dettaglio di secondo piano: la posizione, infatti, influenza la capacità del dispositivo di riscaldare in modo efficace.
Quale stufa a legna scegliere
Abbiamo già visto che cosa scegliere fra una stufa a legna e una stufa a pellet; adesso scopriamo che anche optando per una stufa a legna è necessario prendere una decisione fra due alternative differenti. Infatti, ci sono due tipologie di stufa a legna diverse sul mercato: quelle a calore radiante e quelle a convezione, che sono di nuova generazione.
Una stufa a convezione è in grado di riscaldare l’aria negli ambienti domestici e favorire la diffusione di un calore uniforme nei locali; ne deriva, fra l’altro, una sensazione di calore molto gradevole che si sperimenta mentre ci si avvicina al dispositivo.
Le stufe a convezione sono in grado di generare importanti quantità di aria calda, e si rivelano perfette per riscaldare locali anche molto grandi, fino a 140 metri quadri.
Le stufe a calore radiante
Le stufe a legna più tradizionali, cioè quelle a calore radiante, sono ancora piuttosto diffuse ma da molti punti di vista devono essere considerate figlie di una tecnologia antiquata. Il problema è che il calore, in queste stufe, rimane concentrato intorno alla struttura.
Questo vuol dire che nelle immediate vicinanze della stufa la temperatura dell’aria è particolarmente elevata, e già a una distanza breve si riduce in maniera repentina. Le stufe a calore radiante tradizionali, per effetto delle peculiarità di trasmissione del calore, in genere permettono di riscaldare ambienti più piccoli. Va messo in evidenza, poi, che non è possibile collocare le stufe radianti vicino
- alle tende
- ai mobili
- ad altri materiali infiammabili.
Questo inconveniente non riguarda, invece, le stufe a convezione, che possono stare senza problemi ovunque: anche per questo motivo risultano più sicure in abitazioni in cui sono presenti degli animali domestici o dei bambini.
La potenza della stufa a legna
Sarebbe auspicabile individuare un modello di stufa a legna in grado di offrire un livello di potenza in linea con le esigenze degli inquilini e con le caratteristiche della casa. In presenza di una stufa eccessivamente potente, il rischio è che vengano consumate quantità di combustibile troppo elevate; così, il calore che viene prodotto è eccessivamente intenso, il che vuol dire che è poco gradevole. Nella maggior parte dei casi la potenza di una stufa a legna viene indicata in kW.
Se si fa riferimento a un modello tradizionale a calore radiante, a fronte di una potenza di 1 kw si ha a che fare con un potere calorifico che permette di riscaldare più o meno tra i 10 e i 20 metri quadrati di superficie. Non è possibile fornire un dato più preciso perché comunque entrano in gioco diverse variabili, come il tipo di stufa e l’isolamento dell’edificio.
Quel che è certo, però, è che una stufa a convezione moderna è in grado di riscaldare locali più ampi impiegando una quantità di potenza inferiore, il tutto in virtù della capacità di sfruttare la produzione di aria calda per riscaldare gli ambienti.
Di conseguenza, le stufe a convezione garantiscono prestazioni superiori con una potenza inferiore, e per questo motivo possono essere usate per riscaldare la casa riducendo i consumi di combustibile e rispettando l’ambiente. Più la combustione è efficace, più i valori di rendimento sono elevati, anche in presenza di locali molto ampi.
La canna fumaria
Per essere certi di trarre i massimi benefici possibili dalle caratteristiche e dalle prestazioni di una stufa a legna, occorre accertarsi del fatto che il camino sia in condizioni ottimali e funzioni in modo perfetto.
Il camino può essere considerato come il fulcro della stufa a legna, e di conseguenza è indispensabile per il suo corretto funzionamento. Il camino non funziona come dovrebbe se c’è bisogno di tenere la serranda dell’aria primaria aperta per fare in modo che la stufa possa rimanere accesa.
I modelli più nuovi di stufe a legna, studiati per rispettare l’ambiente, si basano su una progettazione differente rispetto a quella delle stufe del passato.
I modelli più attuali infatti sono realizzati per garantire un livello di efficienza più elevato, ed è questo il motivo per il quale attraverso il camino si disperde una quantità di calore nettamente inferiore.
Si ha a che fare, in pratica, con una temperatura del fumo più fredda, la quale determina un tiraggio inferiore: il tiraggio, infatti, si ottiene per effetto del gap di temperatura fra l’aria all’esterno e il fumo dentro al camino. Qualora il camino non dovesse funzionare, ci potrebbe essere un ritorno dei fumi, con una combustione non adeguata e la presenza di fumo nel locale.
Quanto spazio si ha a disposizione
Uno dei principali fattori che devono essere valutati nella scelta di una stufa a legna è senza dubbio lo spazio che si ha a disposizione.
Quando si bada a questo aspetto per altro non si deve tenere conto unicamente dell’ingombro della stufa, ma anche dello spazio di cui si ha bisogno per caricarla e per far sì che la si possa pulire in maniera comoda.
Anche il lato di apertura è un criterio da non trascurare, e ovviamente una volta che la stufa a legna sarà stata installata ci dovrà essere abbastanza spazio per passare.
Ora conosci tutto ciò che c’è da sapere a proposito del riscaldamento che viene garantito dalle diverse tipologie di stufa a legna: acquista questo prodotto scegliendo le migliori proposte del catalogo di Barzotti per arricchire la tua abitazione con il migliore riscaldamento possibile.
