I camini a bioetanolo garantiscono un vantaggio economico notevole rispetto a quelli tradizionali. Essi si basano sul bioetanolo, da cui vengono alimentati: si tratta di un alcol che si estrae dalle biomasse messe a fermentare. Le biomasse comprendono le vinacce, gli amidacei, le colture zuccherine, la canna da zucchero, i cereali, vale a dire tutti alimenti caratterizzati da una elevata concentrazione di zuccheri. Il bioetanolo in sostanza non è altro che un combustibile organico che si presta a diversi utilizzi, tra cui – appunto – quello relativo ai camini, che si basano sul loro potere calorifero.
Dal punto di vista pratico, devi sapere che il punto di forza più interessante che caratterizza il bioetanolo riguarda la mancata produzione di fumi tossici per effetto della sua combustione, da cui derivano unicamente calore e vapore acqueo, insieme a una piccola quantità di anidride carbonica: ma davvero piccola, più o meno corrispondente a quella che deriva dal respiro di due persone.
Le caratteristiche del bioetanolo
Il bioetanolo vanta diverse caratteristiche rilevanti:
- può essere utilizzato per riscaldare senza difficoltà un locale con una metratura fino a 30 metri quadri;
- ha un potere calorifero inferiore a quello della benzina e di altri combustibili
- non presuppone una dispersione di calore attraverso la canna fumaria.
In effetti, con i camini a bioetanolo il calore che viene prodotto resta nell’ambiente nel quale il dispositivo è inserito. La spesa massima che si deve affrontare, ipotizzando di voler scaldare un ambiente con una superficie compresa tra i 20 e i 30 metri quadri, è di un centinaio di euro al mese: questa stima tiene conto di un utilizzo medio alla massima potenza per 3 o 4 ore ogni giorno. In una circostanza del genere, infatti, si consumano più o meno 20 litri di bioetanolo al mese.
Il suo consumo, comunque, nel caso di un camino cambia in base alla capienza massima del bruciatore, al tipo di modello e alla potenza della fiamma, la quale a sua volta varia in funzione del bruciatore. Il bioetanolo si trova in vendita in flaconi da 1 litro, e quindi allo stato liquido, e ha un prezzo compreso tra i 2.50 euro e i 5 euro. Nella maggior parte dei modelli il suo consumo può essere regolato a seconda delle necessità.
Focolai liberi
Il camino a bioetanolo viene annoverato tra i focolai liberi: vuol dire che non esiste alcuna legislazione ad hoc che ne disciplina la produzione e il funzionamento. Anche per questo motivo non c’è bisogno di permessi particolari per acquistarne uno e non occorre ricorrere a procedure di revisione periodica: un bel vantaggio anche dal punto di vista del risparmio di denaro.
La mancata necessità della manutenzione straordinaria si abbina all’assenza della canna fumaria, che non serve per il semplice motivo che il bioetanolo quando viene bruciato non genera fumi o altre sostanze tossiche, visto che non si arriva a 400 gradi. Non ci sono poi molte differenze tra un camino a bioetanolo e una normale stufa elettrica, almeno per ciò che concerne l’iter burocratico.
Nulla vieta, poi, di installare il camino in modo che sia connesso a una canalizzazione, così che il calore possa essere diffuso nei vari ambienti senza che i vantaggi della combustione vengano meno. Infine, non va dimenticato che i camini a bioetanolo sono ecologici, in quanto non producono polveri sottili nocive come invece succede quando si brucia la legna.
I benefici offerti dai camini a bioetanolo
I camini a bioetanolo non producono né cattivi odori né fumo, e di conseguenza si caratterizzano per un impatto ambientale ridotto. Per farli funzionare non bisogna fare altro che inserire il combustibile e poi accendere la fiamma. Per altro, non ci si deve preoccupare dello stoccaggio del combustibile, come invece avviene con il pellet o con la legna.
I flaconi di bioetanolo, infatti, avendo una capienza di 1 litro occupano poco spazio e trovano posto ovunque. I camini di questo tipo possono essere montati e installati con la massima facilità, dal momento che non hanno bisogno di allacciamenti: questa è un’altra differenza degna di nota che li distingue rispetto ai camini a legna.
Non a caso i modelli a bioetanolo possono essere collocati a parete o a terra a seconda delle preferenze. Si tratta di veri e propri complementi di arredo, che non solo riscaldano gli ambienti ma svolgono anche una funzione decorativa e ornamentale. I modelli da tavolo hanno un costo di poche decine di euro, mentre sono sufficienti poche centinaia di euro per un camino più grande ma comunque efficiente.
Il funzionamento di un camino a bioetanolo
Il bioetanolo deve essere introdotto in un serbatoio che nella quasi totalità dei casi comprende una pietra porosa, che ha un doppio compito: da un lato serve ad assorbire il bioetanolo, proprio in virtù della sua porosità; dall’altro lato forma una specie di barriera tra il serbatoio in cui il liquido è contenuto e la fiamma, così che non vi sia alcun rischio di contatto.
Dalla combustione del bioetanolo deriva, così, il calore che deve essere diffuso nel locale. Questo meccanismo di funzionamento vale per tutti i tipi di camini a bioetanolo, a prescindere dalla loro configurazione e dal loro design.
Ci sono anche camini molto piccoli, con le dimensioni di una candela, che ovviamente riusciranno a produrre una quantità di calore minore di quella che può essere generata da camini con un formato standard. È chiaro, infatti, che con l’aumentare delle dimensioni si usufruisce di un potere calorifico più elevato. La resa estetica varia in base ai modelli: ci sono camini a bioetanolo da parete, da pavimento o da tavolo.
Questo, dunque, è tutto ciò che dovresti sapere a proposito del funzionamento dei camini a bioetanolo. Ora che hai imparato a conoscerne le caratteristiche, perché non dai uno sguardo ai prodotti migliori del nostro catalogo?