Il camino a bioetanolo è una soluzione ideale per riscaldare la casa in maniera pratica ed ecologica: un valido alleato per chi desidera rispettare l’ambiente e al tempo stesso non intende rinunciare al tepore del focolare domestico. Come noto, un camino di questo tipo non ha bisogno di canna fumaria, e in più offre molti altri vantaggi:
- È un prodotto sostenibile
- Rendere gli ambienti più confortevoli
- Contribuisce a migliorare l’arredamento
- Ha un impatto estetico gradevole.
Il bioetanolo è un combustibile di provenienza naturale che si ricava dai residui di materiali vegetali. È bio perché produce una quantità minima di anidride carbonica, e non emana sostanze pericolose per la salute o nocive per l’ambiente. A differenza di quel che accade con la legna, con il gas o con il pellet, inoltre, non si ha a che fare con polveri sottili.
Che cosa bisogna fare per accendere un camino a bioetanolo
Dopo avere individuato il posto della casa in cui il camino a bioetanolo dovrà essere collocato e installato, arriva il momento di accenderlo. La procedura è facile, ma presuppone alcuni step da rispettare in sequenza. Per prima cosa si deve versare il bioetanolo contenuto nella tanica all’interno della caraffa dedicata, rispettando la dose suggerita; la caraffa fa parte della dotazione del camino, e non deve essere comprata a parte.
A questo punto, servendosi del rampino apposito si può aprire il bruciatore, in modo che il combustibile possa essere versato al suo interno. Nello svolgere questa operazione, è importante evitare di superare la soglia massima segnalata. Dopo aver messo all’interno del bruciatore il beccuccio della caraffa, occorre agire con lentezza. Ora bisogna prendere un panno morbido per asciugare il combustibile che dovesse eventualmente essere fuoriuscito e pulire tutti i residui.
Infine, con un accendino lungo si può accendere il camino, per mezzo del bruciatore.
Come si spegne il camino a bioetanolo
Dopo avere capito come si accende il camino a bioetanolo, vale la pena di scoprire anche che cosa si deve fare per spegnerlo. Non ci vuole poi molto: dopo aver aperto il bruciatore con il rampino dedicato, si lascia raffreddare il tutto, e poi si chiude il bruciatore, sempre per mezzo del rampino.
È bene ricordare che di tanto in tanto il camino a bioetanolo deve essere pulito: per procedere è sufficiente un panno umido. La manutenzione è istantanea e, di certo, molto più pratica rispetto a quella che occorre per i camini classici.
Tutti i buoni motivi per puntare su un camino a bioetanolo
L’interesse nei confronti dei camini a bioetanolo da parte dei consumatori è sempre più in rialzo, e non è difficile intuire le ragioni di una tendenza simile: sono tanti, infatti, i vantaggi garantiti da questi sistemi per il riscaldamento.
Si è già accennato al fatto che non occorre installare una canna fumaria per far funzionare il camino, il quale ha il pregio della versatilità: infatti, si può installare in qualunque angolo della casa. Non si corre il rischio di dover rimediare a fumi fastidiosi o a odori poco piacevoli, e basta rispettare le istruzioni fornite sul manuale d’uso per essere certi di usare il camino nel migliore dei modi.
Ancora, le soluzioni a bioetanolo si caratterizzano per una dispersione di calore minima. Il bioetanolo si trova in commercio in una grande varietà di formati, anche se il più comune è quello delle bottiglie da 1 litro. Questo vuol dire che l’ingombro richiesto dalle scorte di combustibile è minimo. Rispetto a qualche anno fa, poi, il costo del bioetanolo è diminuito in maniera notevole.
La manutenzione
Insomma, chi opta per un camino a bioetanolo ha la possibilità di installare in casa un dispositivo elegante e dal design sofisticato, che vanta un ulteriore aspetto positivo: la manutenzione richiesta è davvero minima. Accendere il camino è facile e veloce; e lo stesso dicasi per lo spegnimento.
A partire dal bruciatore, che in un certo senso è il fulcro del camino a bioetanolo, è possibile realizzare una vasta gamma di rivestimenti con i materiali più diversi, come per esempio la ceramica, il cartongesso, la pietra, il metallo e il vetro.
L’accensione del camino a bioetanolo
Nel momento in cui un camino a bioetanolo viene acceso, si genera una fiamma da cui si sprigiona calore con un livello di intensità più o meno elevato. La portata e la grandezza della fiamma, in effetti, sono proporzionali alle dimensioni del bruciatore. Di conseguenza il tipo di bruciatore definisce la potenza del camino.
In più, i consumi sono tutto sommato contenuti, se è vero che con un litro di bioetanolo è possibile riscaldare per un periodo di tempo compreso tra le 2 e le 3 ore un locale di una trentina di metri quadri. Il comportamento della fiamma è in tutto e per tutto simile a quello della fiamma di un fornello a gas; essa sfrutta l’ossigeno che si trova nell’ambiente. Di tanto in tanto, il locale in cui il camino è ubicato deve essere areato; se non ci sono finestre, occorre trovare altre soluzioni che rendano possibile il ricircolo di ossigeno.
Senza canna fumaria
La versatilità dei camini a bioetanolo deriva anche dal fatto che non c’è bisogno della canna fumaria, e che quindi essi possono essere collocati dove si preferisce. Ma c’è anche un altro vantaggio che deriva dalla mancanza della canna fumaria, ed è quello di una resa calorica più elevata: un beneficio che dipende dal fatto che vengono meno le dispersioni termiche che con la canna fumaria avvengono nel condotto.
Insomma, ci sono un sacco di aspetti positivi da valutare per l’acquisto di un camino a bioetanolo, che non richiede permessi di alcun genere: esistono modelli da appendere alla parete, modelli a pavimento e modelli da tavolo, in stile classico o in stile moderno.
Come hai visto, accendere il camino a bioetanolo è semplice come bere un bicchier d’acqua: ora puoi scoprire il catalogo di Barzotti e conoscere i modelli più efficienti che il mercato ti mette a disposizione.