Una stufa a legna è un accessorio ideale per chi vuole arricchire la propria abitazione con un complemento funzionale ed elegante. Soprattutto se si è amanti dello stile retrò, non esiste proposta migliore!
Ma come funziona di preciso una stufa a legna? Ovviamente il legname funge da combustibile. Per accendere la stufa, infatti, è necessario introdurre qualche ceppo di legna secca e stagionata all’interno della camera di combustione, eventualmente aggiungendo anche dei rami sottili che rendano l’accensione più agevole.
Come è fatta una stufa a legna
Una stufa a legna è formata da:
- una canna fumaria
- un sistema di ventilazione
- una camera di combustione
Sia la posizione che le dimensioni della stufa sono molto importanti affinché il calore si diffonda all’interno dell’ambiente in modo corretto e omogeneo. A volte con l’intento di risparmiare si opta per stufe di dimensioni inferiori a quelle di cui si avrebbe bisogno, e così ci si ritrova con un dispositivo che non è abbastanza grande per il locale che deve essere riscaldato. Accade, così, che la stufa venga sovraccaricata, il che può comportare il pericolo di causare danni anche gravi, per di più senza poter usufruire del calore di cui si ha bisogno.
Le caratteristiche della stufa
Le stufe a legno di oggi sono dotate di una valvola di ingresso per l’aria, che permette di regolare la combustione e che fa sì che la fiamma possa bruciare in maniera controllata. La camera di combustione è chiusa, per una questione di efficienza e di sicurezza, mentre la canna fumaria serve ad assicurare un tiraggio adeguato dei fumi di combustione.
Essa funziona come necessario unicamente nel caso in cui sia dimensionata con la stufa in maniera appropriata, sia in relazione al diametro che per ciò che riguarda la lunghezza. Se si ha intenzione di installare una stufa a legna in un appartamento in condominio lo si può fare senza problemi.
Il sistema di ventilazione, poi, ha lo scopo di regolare l’aria: in tal modo la produzione di calore può essere modulata in base alle necessità. Per stufe di questo tipo nella maggior parte dei casi si propende per il materiale refrattario e la ghisa, che sono conduttori termici eccellenti. Non mancano, comunque, le alternative: per esempio le stufe altoatesine sono dotate di un rivestimento in maiolica, ma ci sono anche stufe a legna in cotto e in acciaio, materiali che vantano caratteristiche di conduzione ottime.
Come si accende il fuoco
Per accendere il fuoco di una stufa a legna c’è bisogno di un fiammifero o di un accendino con cui dare fuoco a un accenditore o a dei fogli di carta di giornale; mentre si esegue questa operazione è indispensabile tenere aperte le saracinesche del tiraggio e le prese dell’aria.
Una volta che l’accensione è andata a buon fine, lo sportello della stufa deve essere chiuso: così la legna può beneficiare del tiraggio adeguato e della quantità di aria necessaria. L’aria può essere regolata, poi, dopo che la legna ha preso fuoco: per essere certi che i ceppi brucino a fuoco alto in maniera ottimale è sufficiente intervenire sullo sportello dell’aria primaria.
Per riscaldare una massa di un quintale di stufa serve non più di un chilo e mezzo di legna secca.
I consigli per usare la stufa a legna
Ricordando che la cenere può essere riusata come fertilizzante, è bene adottare l’abitudine di pulire con costanza il cassetto per la raccolta della cenere. Il portello della stufa, invece, deve essere tenuto il più possibile chiuso: non ha senso aprirlo in continuazione allo scopo di mettere altra legna.
Un tiraggio eccessivo deve essere evitato, ma al tempo stesso è necessario fare a meno di una combustione eccessivamente lenta: da essa, infatti, potrebbe discendere un accumulo di fuliggine dentro la stufa. Il metodo più efficace per garantire il riscaldamento della stufa è quello di inserire la legna necessaria all’inizio, in una volta sola.
La legna laccata non va bene, così come la legna trattata. Inoltre, non devono essere utilizzate per alcun motivo la legna laminata e, ovviamente, la spazzatura. Come è facile capire, il tasso di umidità della legna è molto importante ai fini della qualità della combustione. Esso non dovrebbe superare il 20%. Un accorgimento utile può essere quello di portare la legna in casa alcuni giorni prima di usarla, affinché si possa asciugare più rapidamente proprio grazie al calore della casa.
La forma della stufa
Una stufa a legna può avere la base quadrata o circolare. Dal punto di vista della funzionalità non ci sono differenze tra i due modelli, che sono diversi solo sul piano estetico e per altri aspetti. In generale una stufa rotonda è in grado di adattarsi con più facilità agli ambienti di passaggio; la base rappresenta il punto di massimo ingombro, e lo spazio occupato è poco. La forma cilindrica, inoltre, garantisce una distribuzione del calore più efficace perché asseconda il naturale movimento dell’aria calda che assume proprio una traiettoria circolare.
La manutenzione della stufa a legna
La manutenzione della stufa a legna deve essere curata anche quando essa non viene usata. Prima della stagione fredda, per esempio, sarebbe auspicabile fare controllare l’impianto da uno spazzacamino o comunque da un tecnico del settore. Inoltre, è bene ricordarsi di verificare che il cassetto per la raccolta della cenere sia vuoto e che la camera di combustione sia pulita.
Un altro aspetto che richiede accertamenti è il tiraggio della canna fumaria: per una verifica è sufficiente collocare nei pressi della presa dell’aria un fiammifero acceso o in alternativa dei fogli di carta in corrispondenza della parte inferiore della stufa. Nel caso in cui la fiamma tiri verso l’apertura della presa d’aria, significa che c’è tiraggio.
Questo è, spiegato nel dettaglio, il funzionamento di una stufa a legna. Adesso che conosci più da vicino questo elemento, perché non sceglie di arredare il tuo salotto con uno dei modelli del nostro catalogo?