Quando si ha la necessità di migliorare il tiraggio di un camino, e in particolare la funzionalità della canna fumaria, non di rado si fa riferimento all’uso di un ventilatore. Esso, però, contribuisce ad agevolare la risalita dell’aria, ma al tempo stesso diminuisce il rendimento termico del camino: ecco perché si tratta di una soluzione non sempre adeguata. Una corretta manutenzione, invece, rientra nel novero dei rimedi più pratici per fare in modo che la canna fumaria funzioni come si deve.
La pulizia della canna fumaria
È consigliabile affidare la manutenzione ai professionisti di una ditta di fumisteria e provvedere a questo compito non meno di una volta all’anno. Pulire la canna fumaria vuol dire:
- Tenere il condotto ben liscio;
- Eliminare tutte le fuliggini;
- Rimuovere tutti gli oggetti estranei, come per esempio eventuali nidi di uccelli.
Un altro suggerimento da tenere a mente per un funzionamento adeguato della canna fumaria è quello che prevede di usare solo legna da ardere di qualità elevata. Nello specifico, è consigliabile fare a meno delle essenze resinose, che a lungo andare possono causare danni al camino provocando la formazione di una grande quantità di fuliggine.
Il caminetto dovrebbe essere acceso con legni di piccole dimensioni. Per far sì che la canna fumaria si riscaldi del tutto, poi, le valvole di tiraggio e la saracinesca devono essere tenute aperte. Dopodiché si può chiudere la saracinesca nel momento in cui si arriva alla temperatura desiderata, e pian piano si passerà da una fiamma viva a un fuoco regolare e lento.
Tutto quello che c’è da sapere sul tiraggio del camino
Ma di che cosa si parla di preciso quando si fa riferimento al tiraggio del camino? Esso, in sostanza, rappresenta la forza con la quale risalgono in direzione della canna fumaria i prodotti della combustione prima di essere espulsi all’esterno. Come è facile intuire, un tiraggio del camino non adeguato può avere conseguenze importanti o addirittura gravi, per esempio favorendo il rischio di intossicazione causata dal monossido di carbonio o aumentando la probabilità di incendio.
Il tiraggio del camino, dal punto di vista tecnico, cresce in proporzione alla differenza di temperatura fra l’ambiente esterno e il fumo. Se è vero che la temperatura determina la velocità con la quale l’aria calda risale, è altrettanto vero che il tiraggio della canna fumaria è condizionato anche da altri parametri, a cominciare dalle caratteristiche costruttive e tecniche della canna fumaria stessa e, più in generale, di tutto il sistema di riscaldamento.
La pulizia della canna fumaria
Come si è già sottolineato, per migliorare il tiraggio del camino un aspetto molto importante riguarda la pulizia della canna fumaria, a cui si deve provvedere con regolarità. Nel caso in cui essa non venga eseguita con la necessaria frequenza o in maniera ottimale, si può concretizzare una consistente perdita di tiraggio, mentre il diametro della canna si può ridurre.
Quello del tiraggio del camino è un aspetto che non può essere sottovalutato, in quanto è molto importante il deflusso dal tetto di tutti i prodotti della combustione. Quando il tiraggio non avviene come dovrebbe, c’è il rischio che i fumi generati dalla combustione non fuoriescano, così provocando il rischio di una pericolosa intossicazione da monossido di carbonio.
Alcuni accorgimenti da mettere in pratica
Per essere certi di beneficiare di un tiraggio ottimale, è sempre opportuno evitare di usare della legna umida, in quanto l’umidità provoca una diminuzione della temperatura: in pratica, la combustione viene penalizzata e il tiraggio si riduce. Il consiglio è di lasciar essiccare la legna per almeno un paio di anni e solo in seguito usarla per bruciarla.
Inoltre, gli esperti raccomandano di accendere il caminetto in maniera rapida: un obiettivo che può essere raggiunto adoperando dei materiali che bruciano in tempi brevi. I migliori sono i rametti secchi, ma vanno bene anche i fogli di giornale. Lo scopo è quello di far salire la temperatura velocemente, in modo da dare origine a correnti ascensionali grazie a cui l’aria calda possa essere spinta verso l’alto.
Tale accorgimento non è necessario per le stufe a pellet di nuova generazione, che sono dotate di un sistema di accensione automatico e che quindi non hanno problemi dal punto di vista del tiraggio; vale, quindi, unicamente per le stufe a legna e per i camini aperti.
Guida al corretto utilizzo della legna
Come si è visto, tra le azioni da mettere in pratica per migliorare il tiraggio del camino ce ne sono molte che riguardano le modalità di impiego della legna. Un suggerimento sempre valido è quello che prevede di poggiarla su un braciere o su una grata, in modo che l’aria possa circolare nella parte sottostante: il che contribuisce ad ottimizzare l’alimentazione della fiamma.
Così, il tiraggio del camino può migliorare perché il processo di combustione viene ottimizzato e le temperature possono essere mantenute più elevate. La fiamma, poi, deve essere mantenuta sempre viva, e a questo scopo si può utilizzare una piccola pompa che funga da mantice d’aria o un soffietto: è chiaro, infatti, che nel momento in cui il focolare si dovesse spegnere ci sarebbe un calo drastico della temperatura, con una riduzione simultanea delle correnti ascensionali grazie a cui i fumi vengono portati verso l’esterno.
Il sistema di ventilazione a tenuta termica
Se si hanno dei problemi con il tiraggio del camino, una buona soluzione può essere quella di pensare all’installazione di un sistema di ventilazione a tenuta termica, che migliora la qualità dell’aria e elimina qualunque problema di umidità; al tempo stesso, consente di incrementare i flussi di aria grazie a cui il camino aperto viene alimentato. C’è un altro buon motivo per il quale vale la pena di ricorrere a questo espediente, e riguarda la possibilità di limitare al massimo la dispersione di calore del camino.
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