Migliorare un camino a legna significa tra l’altro fare in modo che il suo rendimento termico risulti potenziato. Per raggiungere questo obiettivo, nel caso di un camino aperto, si può fare riferimento ai cosiddetti recuperatori di calore. Si tratta di apparecchi specifici grazie a cui è possibile ottenere una resa paragonabile a quella di un camino chiuso, il che implica un consistente risparmio nell’utilizzo del combustibile.
Se è vero che tutti i camini a legna garantiscono una resa estetica straordinaria, è altrettanto vero che i modelli con focolare aperto devono fare i conti con una resa termica limitata. Infatti, non più del 15% dell’energia che viene consumata si trasforma in calore ceduto all’ambiente, mentre fino al 90% della stessa viene dispersa nella canna fumaria.
Che cosa fare per migliorare la situazione
Quando si parla di migliorare un camino a legna, dunque, bisogna prima di tutto capire qual è l’obiettivo che ci si propone di raggiungere. Da un punto di vista estetico, infatti, un focolare di questo tipo è già di per sé un elemento di arredo in grado di valorizzare qualunque ambiente della casa a cui è destinato. Esso, inoltre, può essere utilizzato anche per cucinare, sia allo spiedo che alla brace.
Ci sono comunque dei sistemi ad hoc che possono essere installati in maniera piuttosto semplice e che offrono la possibilità di recuperare buona parte di quel calore che, come detto, in caso contrario finirebbe disperso.
Il tutto contribuisce, appunto, a incrementare il rendimento del camino. Sul mercato si possono trovare varie tipologie di recuperatori di calore, come i sistemi a doppio focolare, i termoventilatori e i caminetti stufa.
Il rivestimento in ghisa
Un’altra soluzione a cui si può fare riferimento per migliorare un camino a legna è rappresentata dal rivestimento in ghisa, una soluzione al tempo stesso economica e veloce grazie a cui il focolare può essere reso più longevo ed efficiente. Non è consigliabile, invece, l’adozione di lamiere in ferro, dal momento che questo materiale non è idoneo per un camino.
Le lamiere in ferro, infatti, a causa della vicinanza con il calore tendono a deformarsi in tempi rapidi, ma anche a ossidarsi: così, sarà necessario sostituirle, anche nel caso in cui abbiano uno spessore consistente. Molto meglio optare per un rivestimento in ghisa, tagliato su misura e poi installato tramite delle grappe in ferro.
L’efficientamento del camino a legna può essere reso ancora più semplice se si decide di rivestire unicamente la parte che è interessata dalla fiamma: con una piastra ad hoc il camino a legna può essere protetto dove è più esposto all’usura, mentre al contempo si può avere più calore da distribuire nella stanza. In sintesi, il rivestimento in ghisa:
- Permette di riscaldare gli ambienti in tempi più brevi
- Richiede un minor consumo di legna da ardere
- Aumenta il livello di efficienza del camino
- È una soluzione che può essere realizzata con rapidità e senza costi eccessivi
- Non presuppone opere di ripristino della muratura quando il camino è usurato.
I caminetti ventilati
Si parla di caminetti ventilati per indicare quelle soluzioni che pur conservando il tipico aspetto dei camini aperti tradizionali presentano uno scambiatore di calore grazie a cui è possibile produrre aria calda in quantità più elevata. Sul fondo e sul basamento ci sono delle intercapedini al cui interno passa l’aria che proviene da dentro o da fuori; questa aria, una volta che è stata riscaldata, fuoriesce in alcune bocchette in modo da essere distribuita negli ambienti. A volte non ci sono intercapedini ma lastre in ghisa che agiscono a mo’ di riscaldatori.
Alcuni modelli, poi, sono muniti di ventilatori e funzionano a circolazione forzata, con un evidente miglioramento del rendimento termico. Va comunque tenuto presente che camini di questo tipo, a fronte di una produzione di calore aumentata, non costituiscono la soluzione migliore quando è necessario riscaldare dei locali molto ampi.
I vantaggi e le caratteristiche dei termoventilatori
Come si è detto, un’altra delle opzioni su cui si può fare affidamento per migliorare un camino a legna va individuata nei termoventilatori, che consistono in dispositivi che devono essere collocati nel focolare in modo che possano aspirare l’aria fredda dell’ambiente in cui il camino è collocato.
L’aria, così, viene scaldata e quindi rimessa in circolo per essere diffusa nei locali. In linea di massima un termoventilatore da camino aperto comprende una guaina flessibile in metallo, una prolunga telescopica, un corpo di riscaldamento in ghisa e un ventilatore con filtro a polvere.
Il doppio focolare
Si può anche collocare un recuperatore di calore nella parte inferiore del camino, che a quel punto agisce come una stufa a legna. Vengono a crearsi, così, due focolari, di cui uno visibile e uno situato, appunto, più in basso: in mezzo ci sono due piastre scorrevoli in ghisa. Con questa soluzione il camino a legna migliora anche perché può essere sfruttato per cucinare.
Dopo che la legna è stata collocata nella camera di combustione in basso e accesa, è sufficiente attendere che il fuoco sia ben avviato per poter chiudere le piastre; a questo punto i tegami o le pentole possono essere posti sopra le piastre chiuse.
Così la cottura prosegue come se si stesse usando un fornello. Nel caso in cui si voglia realizzare una grigliata, è necessario che le piastre siano semiaperte, mentre sopra di esse verrà messa una griglia.
Il caminetto stufa
Infine, quando si vuol migliorare il camino a legna aumentando il suo potere riscaldante si può optare per il caminetto stufa: un inserto, cioè un camino da incasso, dotato di camera di combustione realizzata in materiale refrattario o in ghisa da collocare all’interno del camino, che così si trasforma in un focolare con sportello in vetro.
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