Programmare la stufa a pellet consente di beneficiare di tutto il calore di cui si ha bisogno in qualsiasi momento della giornata, anche tornando a casa la sera dopo il lavoro. Non tutti i modelli – è bene esserne consapevoli – permettono di eseguire una programmazione giornaliera; altri, invece, offrono tale funzionalità ma non quella della programmazione settimanale.

Insomma, prima di decidere di comprare una stufa a pellet è sempre opportuno valutare con attenzione le sue caratteristiche e le funzionalità che mette a disposizione.

Quanto tempo prima si deve accendere la stufa

Ma che cosa vuol dire programmare una stufa a pellet? Molto semplicemente, si tratta di anticipare la sua accensione in modo che, quando si torna a casa (oppure quando ci si sveglia al mattino), si possano trovare gli ambienti già riscaldati e con la temperatura che si desidera.

Come programmare le stufe a pellet

Resta da capire, però, quanto tempo prima convenga far partire la stufa, e non è così facile trovare una risposta. Sono tanti, infatti, gli aspetti che possono determinare l’aumento della temperatura ambiente e di cui si deve per forza tenere conto.

Per esempio, non si può non prendere in considerazione la posizione in cui si trova la casa: è chiaro che se è situata in una zona fredda ci sarà bisogno di un po’ più di tempo per scaldarla. Lo stesso discorso vale per una casa vacanze, magari in montagna, che venendo frequentata poco non viene riscaldata in maniera abituale: di conseguenza, i suoi muri sono freddi da lungo tempo, e ci sarà bisogno di un po’ più di calore per riscaldare gli ambienti rispetto a quel che si fa nella casa in cui si vive tutti i giorni.

Il consiglio: un’ora prima

In linea di massima, si può valutare l’idea di anticipare l’accensione della stufa a pellet di un’ora rispetto al momento in cui si vorrà trovare la casa alla giusta temperatura. Ciò è vero, ovviamente, a condizione che la stufa sia ben proporzionata in termini di potenza generata rispetto ai metri cubi.

Come programmare le stufe a pellet

Riscaldare la casa con la stufa a pellet è semplice e conveniente, e non c’è neppure bisogno di portare il dispositivo alla massima potenza. In effetti, agendo in questo modo si rischierebbe di generare due effetti collaterali che in realtà dovrebbero essere evitati: il primo è, evidentemente, quello di un consumo di pellet più elevato del necessario; il secondo è rappresentato da uno sbalzo termico istantaneo a danno dei materiali che costituiscono la stufa.

Un’ora, dunque, è il lasso di tempo che si può considerare sufficiente per fare in modo che il calorifero si accenda e che raggiunga la temperatura necessaria il giro fumi da cui si prende il calore che poi dovrà essere trasmesso con le bocchette di ventilazione.

La programmazione della stufa a pellet e lo spegnimento automatico

Esistono diversi modelli di stufe a pellet che offrono la possibilità di spegnere il calorifero in automatico nel momento in cui nell’ambiente si arriva alla temperatura desiderata. In realtà, questa non è l’opzione da preferire, mentre sono ideali i dispositivi che, quando si raggiunge la temperatura auspicata, si mantengono su una potenza minima.

In virtù di tale impostazione, infatti, si ha la possibilità di mantenere la temperatura in casa consumando una quantità minima di combustibile. Ma qual è il motivo? Lo spieghiamo subito: la fase di accensione del calorifero è quella che si caratterizza per i consumi più elevati e per la resa più bassa. Si tratta, per altro, di una fase che si prolunga per più di qualche minuto: in questo lasso di tempo viene consumata molta corrente elettrica che è necessaria per far sì che la candeletta di avvio si possa riscaldare.

Inoltre, ogni volta che la stufa viene accesa, il braciere si riempie di pellet. Un ultimo aspetto che deve essere valutato riguarda l’usura a cui è sottoposta la candeletta di accensione, che produce calore tutte le volte che la stufa viene riaccesa. Insomma, per tutti questi motivi è meglio evitare lo spegnimento automatico e optare per l’impostazione della potenza minima.

Come si esegue la programmazione della stufa a pellet

Ma in concreto come si deve procedere per programmare la stufa a pellet? Questo tipo di operazione nella maggior parte dei casi viene effettuata attraverso il pannello sinottico. Il menu di gestione mostra al proprio interno una sezione dedicata che permette, appunto, di programmare la stufa su base giornaliera o su base settimanale.

A volte si può anche prevedere la programmazione solo per il fine settimana. Insomma, ogni produttore può prevedere diverse tipologie di programmazione. Dal menu, comunque, si può procedere in pochi secondi.

Quando accendere la stufa a pellet per riscaldare la casa

Il caso tipico di chi ha bisogno di programmare la stufa a pellet è quello di una persona che sta fuori tutto il giorno per lavoro e che torna a casa la sera.

Ipotizzando di tornare per ora di cena (per esempio le sette), la stufa può essere programmata per un’accensione attorno alle cinque e mezza del pomeriggio, in modo che al rientro si possa già trovare una temperatura ideale per il massimo del comfort.

Dopodiché si può optare per lo spegnimento manuale, magari prima di andare a letto: nel corso della fase di raffreddamento, tramite la ventilazione la stufa espelle il calore fino a che non viene raggiunta la temperatura di sicurezza.

Quali fattori vanno considerati

Ogni location, ovviamente, fa storia a sé. Per questo è sempre opportuno tenere conto di aspetti specifici, come per esempio:

  • Il livello di isolamento termico che caratterizza l’abitazione
  • La temperatura esterna
  • Da quanto tempo non è stata accesa la stufa e, quindi, la casa non è stata riscaldata.

Quindi, non è detto che un’accensione programmata a fine ottobre abbia lo stesso effetto di una programmata a fine dicembre, con temperature più basse.

Come hai visto, non è per niente complicato programmare una stufa a pellet. Ora che sai come procedere, puoi dare un’occhiata al ricco assortimento di Barzotti e scoprire le migliori soluzioni in commercio!

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