La pulizia della stufa a legna è un’operazione che deve essere effettuata regolarmente per garantire il corretto funzionamento del dispositivo. Per procedere non servono capacità specifiche, ma è importante mettere in atto alcune precauzioni per la sicurezza.
Per non correre il rischio di ustionarsi le mani, per esempio, è opportuno che la stufa sia spenta e fredda. Può essere utile indossare una mascherina antipolvere, così da prevenire qualunque infiammazione delle vie respiratorie, e un paio di guanti.
Per pulire la stufa non bisogna utilizzare detersivi, né sulle parti esterne né sulle parti interne: infatti, la ghisa, i rivestimenti ceramici e i materiali refrattari assorbono i liquidi. Di conseguenza, usando i detersivi, l’aumento delle temperature successivo all’accensione della stufa potrebbe causare il rilascio di sostanze nocive.
Ogni quanto bisogna pulire la stufa
Dopo aver acquistato la stufa a legna (a proposito: qui trovi tutti i consigli che ti servono per scegliere quella giusta) è opportuno ricordarsi di pulirla con regolarità. La frequenza varia a seconda della quantità di legna che viene bruciata, ma in linea di massima si può dire che una cadenza accettabile è quella mensile. Per procedere è necessario munirsi di:
- Una paletta
- Una pinza
- Un panno morbido
- Una spugna.
Inoltre, occorre avere a disposizione un secchio con acqua calda, una spazzola metallica e un secchio in ferro per la cenere. È indispensabile usare un aspiratore dedicato, e sarebbe preferibile utilizzare dei vecchi fogli di giornale e dello spray per vetri: tra poco scopriremo il motivo.
Come si inizia
Per prima cosa occorre pulire la parte interna, che – come si può ben immaginare – è quella che tende a sporcarsi di più. Con l’aiuto della pinza in ferro si rimuovono i ciocchi di legna incombusta, e poi si asporta la cenere. In questa fase è fondamentale controllare che non ci siano resti di braci infuocate.
In ogni caso per essere sicuri si può mettere tutto all’interno del secchio di ferro. Una volta che la stufa sarà stata svuotata, il secchio potrà essere collocato all’esterno. È bene aspettare un giorno prima di buttarlo, perché può essere che delle braci non del tutto spente riprendano vigore: insomma, è meglio essere cauti.
La spazzola metallica
Dopodiché si devono rimuovere i componenti mobili, quali il cassetto della cenere e la griglia. Quindi cominciando dalla camera di combustione, e usando la spazzola metallica, si grattano via i resti di fuliggine e di cenere, che cadono alla base della stufa.
L’aspiratore torna utile in questa fase perché permette di rimuovere tutti i granelli di materiale, ma in alternativa si possono usare la paletta e la scopa, molto più semplicemente. In seguito con un panno umido si strofinano i vari lati della stufa, e si lascia asciugare il tutto. È importante che lo straccio sia umido ma non impregnato di acqua, per evitare che il materiale refrattario assorba l’acqua.
Il vetro dell’oblò
Ora ci si può dedicare al vetro temperato dell’oblò panoramico, ovviamente nel caso in cui sia presente. È fondamentale che esso sia pulito in maniera ottimale, per garantire la trasparenza necessaria per osservare la bellezza del fuoco che scoppietta. Attenzione, però, perché una legna di scarsa qualità fa annerire il vetro fin troppo rapidamente.
Una soluzione efficace per pulire il vetro è quella di cospargere di cenere dei fogli di giornale, per poi strofinarli sulla superficie. In alternativa si può usare un po’ di acqua calda con una spugna; quindi si asciuga e si rifinisce il tutto con uno spray apposito per vetri.
Ancora, si potrebbe optare per una paglietta fine per uso vetraio, grazie a cui le incrostazioni possono essere staccate senza che la superficie si rovini o si graffi. Insomma, sono diverse le alternative per pulire la parte interna del vetro; per quella esterna, invece, non sono necessari accorgimenti diversi da quelli che si usano per un vetro qualunque.
Il consiglio degli esperti è quello di pulire il vetro della stufa abbastanza spesso, ogni due o tre giorni: così non si corre il rischio che si depositi un eccesso di fuliggine, perché a quel punto diventerebbe complicato riportare il tutto alla situazione di partenza.
Il rivestimento esterno
Pulire il rivestimento esterno potrebbe essere complicato solo se si è depositata sulla superficie della cenere. In ogni caso, è sufficiente servirsi di un panno morbido caldo e umido da strofinare con forza, e lo sporco può essere eliminato senza difficoltà; lo stesso dicasi per la polvere che si è depositata nel corso del tempo.
Per quel che riguarda la canna fumaria, il comignolo e i tubi di collegamento, quel che serve è una pulizia professionale: per questo occorre rivolgersi a una ditta del settore. Il vantaggio di possedere una stufa a legna sta nel fatto che le operazioni di pulizia possono essere svolte con una frequenza inferiore a quella richiesta da una stufa a pellet: in questo caso, infatti, il braciere deve essere pulito tutte le volte che la stufa viene accesa. Insomma, la gestione e la manutenzione di una stufa a legna sono più semplici.
Perché scegliere una stufa a legna
Una stufa a legna, dunque, offre numerosi vantaggi a chi decide di acquistarla e utilizzarla; gli intervalli di pulizia sono piuttosto ampi, e la manutenzione è davvero semplice, alla portata di tutti. Per di più, la stufa dopo che è stata accesa resta e funziona in autonomia fino a che non si spegne. Il costo del combustibile è limitato, e in generale il prezzo di una stufa di questo tipo è adatto a tutte le tasche.
È vero che la stufa a legna produce tanto sporco, sotto forma di cenere e di residui della legna, ma si tratta di un inconveniente davvero minimo se messo a confronto con i tanti benefici di cui si può usufruire, anche sul medio e sul lungo termine.
Come vedi, allora, pulire la stufa a legna non è difficile: acquista questo prodotto scegliendolo nel catalogo di Barzotti, e potrai trovare la soluzione più giusta per le tue esigenze.