Il camino a legna è una soluzione speciale non solo per il riscaldamento che garantisce, ma anche dal punto di vista estetico. Il fascino di un focolare domestico è unico, ma occorre sempre tenere conto delle necessità pratiche che sono legate a una soluzione di questo tipo: per esempio la gestione della legna. Soprattutto in un momento storico come questo, non si può prescindere dalla necessità di risparmiare sui consumi, e quindi è bene capire come cercare di consumare la minor quantità di legna possibile senza rinunciare al comfort e al tepore offerti da un camino. Come fare, dunque?
I consigli da ricordare
In primis è bene tenere conto del carico di legna per cui il camino è stato progettato, il che vuol dire essere certi di trovare il tipo di legna più adatto. Infatti, esistono diverse tipologie di legna, e non tutte garantiscono gli stessi risultati dal punto di vista del rendimento termico.
Per esempio, il legno di castagno è uno di quelli che costano di meno e ha bisogno di una stagionatura lunga; in caso contrario, può scoppiettare e produrre fumo. Il legno di acacia, quello di quercia e quello di faggio, invece, sono piuttosto duri e bruciano in maniera lenta, offrendo calore in quantità significative.
Per essere certi di risparmiare, inoltre, è bene saper scegliere il rivenditore, puntando sulle aziende agricole o sulle ditte specializzate, presso le quali il legname grezzo – vale a dire non tagliato – può essere acquistato al quintale.
Se si acquista la legna durante la stagione primaverile, il risparmio è più elevato, dal momento che il suo costo è inferiore in questo periodo dell’anno. Occorre, però, mettere la legna in un luogo asciutto e usarla solo dopo che si è seccata.
Risparmiare legna con una stufa
Anche usando una stufa a legna è possibile adottare degli accorgimenti mirati per ridurre i consumi di legna. È auspicabile, prima di tutto, accertarsi che non ci sia dispersione di calore, e a questo scopo è opportuno verificare regolarmente le parti ermetiche, a cominciare dalle guarnizioni: queste, infatti, sono indispensabili nella prospettiva di un processo di combustione adeguato la cui efficacia non sia messa a repentaglio da aria esterna.
Inoltre, non si deve commettere lo sbaglio di tentare di aumentare il carico allo scopo di incrementare l’autonomia della stufa. Anzi, agendo in questo modo c’è il pericolo di provocare danni alla struttura, che può essere surriscaldata. Le stufe a legna devono essere riempite quasi del tutto, fino in cima, con tagli di legna grossa; nella parte centrale, invece, c’è bisogno di tagli fini.
Si tratta di una tipologia di carico che deve essere impostata come se si trattasse di una griglia compatta, affinché la resa del legname possa essere migliorata. La legna non deve essere caricata poco alla volta, ma tutta insieme. Infatti, se si aprisse la stufa di continuo, questo favorirebbe l’ingresso di aria e comporterebbe un incremento della combustione.
Al tempo stesso, un carico non adeguato della stufa non consente di sfruttare il valore che deriva dalle braci e dalle ceneri.
La legna umida
La legna non deve mai essere umida. In fase di acquisto, questo è un aspetto che non deve essere sottovalutato: infatti la legna bagnata ha un peso molto più elevato rispetto a quella secca, il che vuol dire che a parità di peso la prima è disponibile in quantità inferiore. Se si ha a che fare con legna umida, conviene farlo notare al rivenditore, anche per chiedere che venga applicato sul prezzo di vendita uno sconto. In generale, quando si sceglie il fornitore è necessario tenere in considerazione le spese per il trasporto della legna.
Ci sono fornitori che comprendono nel prezzo il trasporto a domicilio, mentre questa è una eventualità molto più remota se si fa direttamente riferimento al produttore. In ogni caso, per evitare brutte sorprese conviene domandare in anticipo se il prezzo include o meno il trasporto della legna. Soprattutto nel caso in cui non si sia attrezzati ad hoc per il trasporto, il costo rischia di condizionare in misura significativa la spesa finale.
La legna grezza
Il prezzo complessivo di vendita della legna è tanto più elevato quanto più piccoli sono i ciocchi in cui viene tagliata. In questo caso, infatti, il prezzo di vendita tiene conto anche del valore aggiunto che è rappresentato dalle operazioni di taglio, di lavorazione e di preparazione.
Per questo motivo, se si compra la legna grezza è possibile risparmiare in misura consistente sul prezzo di acquisto, anche se questo vuol dire svolgere la maggior parte del lavoro in autonomia.
Quindi la legna deve essere sfrondata e sgrossata, per poi essere segata in pezzi di legno più piccoli le cui dimensioni dovranno essere adatte a quelle del camino. Se si procede da soli, è buona norma usare degli occhiali protettivi e un paio di guanti per non farsi male con le schegge.
Fai da te: sì o no?
La legge disciplina il taglio della legna, il che vuol dire che non è possibile andare in un bosco e raccogliere la legna senza alcuna autorizzazione. Al tempo stesso, quando si compra un carico di legna è opportuno acquisire informazioni a proposito della sua origine. Se ci si rivolge a soggetti non autorizzati, con tutta probabilità si spende di meno, ma si corre anche il rischio di avere a che fare con legna che non è adeguata alla combustione domestica, che è inquinante o che è semi lavorata.
I suggerimenti per risparmiare
In sintesi, per risparmiare legna per i camini è necessario:
- Scegliere con attenzione il rivenditore a cui ci si rivolge
- Optare per la legna secca e non per quella umida
- Assicurarsi che non vi siano dispersioni di calore.
E lo stesso dicasi anche per le stufe.
Come hai visto, risparmiare legna per i camini è semplice: a questo punto non ti rimane che scoprire il nostro catalogo per vedere quali sono le migliori proposte di camini a legna che Barzotti ti mette a disposizione!