La mancata pulizia della canna fumaria può essere fonte di disagi o di veri e propri problemi che si possono prevenire e risolvere con delle semplici accortezze. Abbiamo già parlato della normativa di riferimento per la canna fumaria; in questo articolo ci vogliamo concentrare, invece, su come e quando è necessario pulirla, così da assicurarne un funzionamento perfetto.
Per gli impianti di riscaldamento a gas si suggerisce di effettuare la manutenzione una volta all’anno.
Diverso è il discorso nel caso di un camino a pellet o a legna, poiché in tale eventualità la canna fumaria dovrebbe essere pulita addirittura tre volte all’anno.
HaiCome si può facilmente intuire, comunque, la frequenza con la quale tale operazione deve essere eseguita varia anche in base a come e quanto la stufa o il camino vengono usati. In linea di massima, comunque, è auspicabile non aspettare più di 12 mesi per effettuare una nuova pulizia.
Pulire la canna fumaria: il fai da te va bene?
Attenzione, però: nel caso in cui ci si renda conto della presenza di odore di bruciato, e se ci si accorge che dal condotto cade della fuliggine, è indispensabile richiedere un intervento di pulizia urgente; e lo stesso vale in presenza di fumo notato nei locali che vengono riscaldati.
Per pulire la canna fumaria, non va mai bene ricorrere alle soluzioni fai da te, sia perché si corrono dei rischi importanti sia perché agire in autonomia vuol dire operare contro le regole.
A proposito, occorre citare la norma UNI 10487, che fa riferimento alle video ispezioni e alla necessità di eseguire la prova di tenuta al termine dei lavori, e la UNI 10683, che invece identifica i parametri che devono essere rispettati per pulire il sistema di evacuazione dei fumi.
In ogni caso è indispensabile rivolgersi a un tecnico, il cui primo compito è quello di appurare la presenza della dichiarazione di conformità dell’impianto di riscaldamento, reso obbligatorio dal DM 37 08.
Al tempo stesso è necessario mettere a disposizione sia il libretto di impianto che il libretto di uso e manutenzione. Qualora essi manchino, vanno richiesti a chi si occupa della pulizia, in quanto i tecnici del settore sono abilitati al loro rilascio: di conseguenza gli impianti di riscaldamento possono ritornare a norma.
Come si svolgono le operazioni di pulizia
In occasione della pulizia della canna fumaria si procede a una verifica dell’allacciamento all’impianto elettrico, per poi intervenire sulle aperture di ventilazione, che vengono pulite con la massima cura.
Lo step successivo prevede di controllare le condizioni dello scambiatore di fumi e di appurare lo stato dei dispositivi di comando e regolazione.
Una volta che anche la camera di raccolta e il sistema di aerazione sono stati puliti, si esegue una prova di prima accensione con la misurazione del tiraggio.
La normativa prevede che in seguito alla pulizia della canna fumaria il libretto di impianto debba essere aggiornato e che venga fornita una dichiarazione di conformità.
Essa viene rilasciata unicamente da ditte abilitate e che sono registrate presso la Camera di Commercio. Ecco spiegato il motivo per il quale per la pulizia di una canna fumaria non si può far altro che rivolgersi a un’impresa specializzata del settore.
Perché serve pulire la canna fumaria
Ogni volta che si usano un camino o una stufa a pellet o a legna, vengono prodotti dei residui di scarico che devono essere fatti fuoriuscire: è il caso, per esempio, della fuliggine.
Essa consiste in un composto di consistenza catramosa che, a mano a mano che il tempo passa, si attacca alle pareti interne della canna fumaria, con il risultato che il suo diametro si restringe sempre di più.
Per questo motivo, si verifica un rigetto del fumo negli ambienti riscaldati, mentre crescono le temperature dei prodotti di scarto. Tutto questo contribuisce ad accrescere il rischio di incendio in modo significativo, in modo particolare per le case in legno.
La frequenza di pulizia
Abbiamo detto che la canna fumaria dovrebbe essere pulita non meno di una volta all’anno nel caso in cui si usino combustibili fluidi, come il gas. Volendo adottare un parametro ancora più preciso, comunque, si può fare riferimento alle modalità d’uso della canna fumaria.
Gli esperti raccomandano di pulire la canna fumaria ogni 500 chili di combustibile fluido utilizzato e ogni 400 chili di combustibile solido.
L’ideale sarebbe procedere durante i mesi primaverili, perché in questo periodo le temperature aumentano e quindi non c’è più bisogno di accendere il riscaldamento, ma al tempo stesso non si è ancora indurita la fuliggine del condotto.
La fuliggine che non viene eliminata può essere all’origine di un malfunzionamento, proprio come le ostruzioni che si formano lungo il condotto, e in alcuni casi si possono verificare perfino fenomeni di autocombustione da cui derivano forti danni alla struttura di tiraggio.
La manutenzione della canna fumaria
Per una manutenzione ottimale della canna fumaria è necessario prestare attenzione a segnali che potrebbero essere dei preoccupanti campanelli di allarme, come per esempio:
- La presenza di fuliggine per terra
- Il ristagno di odore di fumo nel locale in cui si trova il camino o la stufa
- La caduta di fuliggine che si verifica tutte le volte che si chiude la serranda che regola la canna fumaria.
Al giorno d’oggi la pulizia della canna fumaria può essere eseguita, da ditte specializzata, anche grazie alle procedure di edilizia acrobatica. In questo caso si deve ricorrere alla professionalità di operatori acrobatici che si servono di un sistema di funi statiche grazie a cui possono lavorare in qualunque punto e si possono muovere sul tetto in sicurezza, non avendo vincoli dal punto di vista delle piattaforme, dei ponteggi o dell’altezza operativa.
Provvedere a una pulizia costante della canna fumaria è essenziale per il suo corretto funzionamento e per una gestione ottimale del camino di casa. Che tu abbia intenzione di acquistare un modello a gas o uno a legna, scegli Barzotti: il nostro sito ti permette di conoscere tutti i prodotti migliori sul mercato.