I camini a bioetanolo sono forieri di una modalità di riscaldamento che si può considerare eco friendly. Ma che cosa vuol dire questo in termini pratici? Per capirlo è necessario studiare le caratteristiche del bioetanolo, che è il prodotto che viene utilizzato come combustibile. Si tratta di un alcol etilico rinnovabile ed ecologico che proviene
- dalla parte organica dei rifiuti urbani solidi;
- dagli scarti di produzioni agroalimentari;
- dagli scarti di produzioni industriali;
- dai processi di fermentazione di biomasse che derivano da colture dedicate.
Per produrre il bioetanolo vengono impiegati unicamente i cereali, i prodotti amidacei e le colture zuccherine, tra cui la canna da zucchero e il mais. Esso è disponibile in forma inodore e con una consistenza liquida. Il vero vantaggio di un camino a bioetanolo riguarda il fatto che non c’è bisogno di una canna fumaria che aspiri il risultato della combustione, dal momento che non si producono fuliggine, odori poco piacevoli o fumi nocivi.
Perché il bioetanolo è così eco friendly
Come si può facilmente intuire, pertanto, il bioetanolo è un prodotto eco friendly. Ma questa è solo una delle tante ragioni per le quali viene apprezzato in misura più consistente rispetto al pellet o alla legna.
Un altro vantaggio da non sottovalutare, per esempio, ha a che fare con la facilità di stoccaggio: insomma, il bioetanolo non sporca. Infatti di solito dentro il camino c’è un serbatoio con una pietra porosa che da un lato serve ad assorbire il bioetanolo e dall’altro lato ha il compito di tenerlo separato rispetto alla fiamma, così che fra i due elementi non vi possa essere un contatto diretto.
In un biocamino, la combustione del bioetanolo produce unicamente vapore acqueo e in piccolissima parte anidride carbonica: ma la quantità di CO2 che viene generata è simile a quella che proviene da un paio di candele. Ovviamente il vapore acqueo che viene generato dal bioetanolo è del tutto innocuo e privo di rischi dal punto di vista della salute umana.
Perché scegliere un camino a bioetanolo
Se pensi che i motivi per cui scegliere un camino a bioetanolo siano conclusi qui, ti stai sbagliando. Un altro fattore significativo riguarda la capacità di riscaldamento di questo tipo di camino, che è piuttosto alta anche in virtù della mancata dispersione del calore. Ti basti sapere, in tal senso, che un litro di bioetanolo è in grado di produrre una fiamma con una durata non inferiore alle tre ore. In alcuni casi si può arrivare a cinque ore, con tante variabili in gioco, come per esempio le dimensioni del locale che deve essere riscaldato, la qualità del combustibile e il livello di potenza che il bruciatore è in grado di raggiungere.
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Come si usa un camino a bioetanolo
I camini a bioetanolo moderni sono dotati di strumenti attraverso i quali è possibile verificare il loro funzionamento e individuare eventuali inconvenienti. Inoltre ci sono modelli che sono muniti di rilevatori di anidride carbonica: per prevenire qualsiasi imprevisto, comunque, è sufficiente areare con regolarità gli ambienti. La manutenzione richiesta è decisamente ridotta, dal momento che dalla combustione del bioetanolo non derivano ceneri.
Anche la procedura di accensione è molto più veloce e agevole di quella necessaria per un tradizionale camino a legna. Per di più, i modelli a bioetanolo non richiedono l’intervento di un tecnico ad hoc per l’installazione: è sufficiente seguire le indicazioni della casa produttrice per assemblare i vari elementi.
I modelli di camini a bioetanolo
Sono davvero tanti i formati di camini a bioetanolo tra cui è possibile scegliere: i modelli da tavolo, per esempio, possono essere collocati al centro della tavola e tenuti accesi in occasione di cene speciali.
I modelli a isola, invece, non hanno bisogno di alcun appoggio e di conseguenza si possono collocare in un locale aperto: non di rado vi si ricorre anche quando si ha bisogno di un separé tra due ambienti dello stesso locale. Se si ha in mente di cambiare spesso la posizione del caminetto, poi, non si deve fare altro che optare per un modello con le ruote.
Ci sono, ancora, i camini a bioetanolo da terra, che in genere vengono collocati in un angolo o nei pressi di una parete. C’è da tener presente, tuttavia, che questi non sono modelli ideali per i pavimenti in parquet, dato che il calore può favorire la deformazione del legno. In tali circostanze è molto meglio propendere per i camini a bioetanolo sospesi, con una cornice piatta che funge da struttura esterna.
Qualora si scelga un biocamino da incasso è necessario essere consapevoli della necessità di un’installazione tecnica, mentre i modelli da esterno – come il loro nome lascia intuire – sono concepiti per gli ambienti all’aperto.
I vantaggi e gli svantaggi di un camino a bioetanolo
I costi del bioetanolo in Italia in questo momento sono ancora piuttosto alti: è difficile scendere sotto i 2 euro per un litro di combustibile. Occorre tener presente, poi, che le stufe al bioetanolo da sole non bastano per riscaldare un appartamento intero, essendo più adatte per un ambiente singolo, e quindi come sistema complementare al tradizionale riscaldamento. A parte questi potenziali punti deboli, comunque, i vantaggi sono decisamente più numerosi: non solo perché i camini a bioetanolo rilasciano la totalità del calore che viene generato nell’ambiente, ma anche perché essi possono essere posizionati in qualsiasi tipo di abitazione e in qualunque stanza di una casa, dal momento che non richiedono la presenza di una canna fumaria.
Il camino a bioetanolo, dunque, è una delle soluzioni migliori a cui tu possa pensare per riscaldare la tua casa in modo sostenibile: e allora perché non vieni a curiosare tra le proposte del nostro catalogo?