Caratterizzate da un peso importante, le stufe a gas in ghisa rappresentano una delle soluzioni che possono essere prese in considerazione per il riscaldamento della casa. Esse sono dotate di una camera di combustione piuttosto capiente e sono formate da pezzi stampati in fonderia.
Se si è interessati a comprarne una è necessario sapere che il loro utilizzo è vincolato alla presenza di una canna fumaria e che la loro combustione si articola in due differenti fasi, quella primaria e quella secondaria.
Si può trattare di manufatti interamente realizzati in ghisa o che, invece, presentano solo un rivestimento con questo materiale.
Che cos’è la ghisa
Le stufe in ghisa a gas sono in grado di riscaldare gli ambienti termici attraverso l’energia termica che viene generata dalla reazione di combustione che si verifica all’interno di una camera chiusa in maniera ermetica.
Ma che cos’è di preciso la ghisa? Si tratta di una lega di carbonio e ferro con un tenore di carbonio che va da un minimo dell’1.9% a un massimo del 6.5%; al suo interno ci possono essere anche, in percentuali ridotte, minerali come il fosforo, lo zolfo, il manganese e il silicio.
La ghisa è una lega alquanto dura, e in grado di resistere alla compressione, mentre è poco resistente alla flessione e alla trazione.
Altre caratteristiche della ghisa sono le seguenti:
- La capacità di condurre calore
- La fluidità ad alte temperature, che la rende adatta alla produzione per stampaggio
- La più che discreta capacità termica
- Il peso specifico piuttosto alto.
Come sono fatte le stufe in ghisa
Le stufe in ghisa possono essere caratterizzate da dimensioni e forme differenti, così come diverse possono essere le modalità di realizzazione, sia in base al modello che a seconda del produttore. In genere non vengono realizzate in un blocco di metallo solo, ma sono formate da vari pezzi realizzati in fonderia con tecniche di stampaggio.
La ghisa, infatti, non è idonea alla sagomatura, che è una lavorazione plastica: per questo le stufe sono progettate in modo che i vari pezzi si incastrino gli uni con gli altri e poi siano bloccati con delle viti.
È essenziale che dal corpo della stufa non vengano rilasciati fumi e prodotti della combustione: per questo motivo, al fine di prevenire qualunque tipo di fuoriuscita vengono usati degli stucchi refrattari che formano la sigillatura dello scatolato.
La camera di combustione
Una delle caratteristiche peculiari di una stufa in ghisa a gas è la capienza della camera di combustione. La ghisa, infatti, è un materiale che vanta una capacità termica ottimale; per questo motivo le stufe nel corso della combustione accumulano calore che in seguito viene rilasciato per irraggiamento.
Le stufe in ghisa devono essere caricate una volta sola al giorno; nella ghisa si accumula il calore prodotto, il quale poi viene restituito in maniera graduale in forma di radiazioni elettromagnetiche.
Dal momento che in una combustione sola è necessario garantire l’energia termica indispensabile per fare in modo che nel corso della giornata la temperatura dell’ambiente non subisca variazioni eccessive, occorre bruciare la giusta quantità di gas.
Ci sono modelli in cui la capacità di accumulo termico viene aumentata con l’inserimento di materiale ceramico o refrattario fra la camera di combustione e l’involucro esterno in ghisa.
Le caratteristiche più importanti di una stufa a ghisa in gas
Nella maggior parte dei casi le stufe a ghisa in gas presentano uno sviluppo di calore. Dal momento che esse funzionano per accumulo di calore, occorre che il calore che viene generato con la combustione non si disperda troppo all’esterno.
Di conseguenza i fumi percorrono una serpentina per poter cedere la maggiore quantità di energia termica possibile al materiale di accumulo. Dal punto di vista costruttivo, ciò è possibile allungando l’altezza della stufa e quindi il giro dei fumi. Nella stufa c’è una valvola che invia i fumi al camino, al fine di prevenire fenomeni di condensa. Nel momento in cui la combustione arriva a regime, con i fumi che hanno raggiunto la temperatura di esercizio desiderata, si richiude la valvola e il normale percorso viene ripristinato.
Il braciere di una stufa in ghisa
Quelle in ghisa rappresentano una delle diverse tipologie di stufe a gas che si possono trovare sul mercato. Il loro braciere è studiato in modo da rendere possibile la combustione che, come si è detto in precedenza, si sviluppa in due fasi differenti: quella primaria e quella secondaria.
Un primo flusso di aria di combustione genera gas di pirolisi e carbone: è la cosiddetta aria primaria. Dopodiché un altro flusso di aria comburente causa una nuova combustione che innesca il rilascio di vapore acqueo, anidride carbonica e calore. È proprio grazie alla doppia combustione che la reazione si caratterizza per un alto rendimento termico, con i sottoprodotti inquinanti dispersi che vengono ridotti al minimo.
Che cosa è necessario sapere prima di acquistare la stufa
Per effettuare un acquisto consapevole e informato è necessario tenere conto del fatto che il peso di una stufa a gas in ghisa è molto elevato, di solito superiore ai 300 chili; ciò dipende dalle caratteristiche del materiale, dato il notevole peso specifico della ghisa.
In più, non bisogna dimenticare che vi è una relazione di diretta proporzionalità fra la capacità termica e la massa: quindi la stufa ha bisogno di una massa consistente perché funziona ad accumulo di calore. I costi di gestione, per fortuna, sono molto ridotti, in virtù di una resa termica ottimale.
Il giro di fumi lungo favorisce un importante scambio termico con l’accumulo, il che si traduce in una minima dispersione di calore all’esterno. La combustione, per altro, è ecologica e pulita, con un impatto ambientale davvero contenuto, mentre la cessione di calore tramite irraggiamento assicura un grande comfort in tutti i locali che vengono riscaldati.
Questo è tutto quello che ti serve sapere se hai in mente di comprare una stufa a gas in ghisa: hai già dato uno sguardo ai modelli presenti nel catalogo di Barzotti?