La pietra ricostruita è una soluzione ideale per arredare e decorare una casa sostenibile. A volte viene chiamata anche pietra artificiale, oppure pietra ricomposta, o anche finta pietra; ma al di là delle differenti denominazioni quel che conta è come è fatta, anche perché dalla sua composizione derivano vantaggi evidenti sia dal punto di vista economico che sotto il profilo ambientale.
Usare la pietra ricostruita al posto della pietra naturale, che di sicuro costa molto di più, contribuisce ad abbellire sia gli ambienti chiusi che gli spazi all’aria aperta. Quando non ci si può permettere di affrontare le spese correlate all’acquisto di rivestimenti in granito o in marmo, si può trovare una conveniente e valida alternativa nella pietra ricostruita.
Le caratteristiche della pietra ricostruita
Si tratta di un materiale il cui aspetto ricorda da vicino quello della pietra naturale. Esso è formato con una miscela di cementi che, dopo essere stati lavorati, vengono fatti colare all’interno di stampi ad hoc grazie a cui il materiale avrà l’aspetto e l’effetto di una roccia in granito o in marmo. In alcuni casi, comunque, si possono anche impiegare aggregati di pietre naturali.
Quando si devono realizzare delle superfici orizzontali o verticali, si dà vita a pannelli che, in seguito, possono essere incollati. Questa è la ragione per la quale la pietra ricostruita costa meno rispetto a quella naturale, e sta diventando sempre più diffusa nel settore edile.
La messa in posa
Non è detto che ci si debba per forza affidare a un professionista – con tutti i costi che ne derivano per la manodopera – per la posa della pietra ricostruita: si può anche pensare di procedere da soli, a condizione che si disponga di un minimo di esperienza e si possieda una certa manualità.
Sono due le tipologie di posa tra cui è possibile scegliere:
- quella a incollaggio, che – come il suo nome lascia intuire – richiede il ricorso a una tradizionale colla universale;
- e il sistema a incastro, per la quale non c’è bisogno di adoperare un legante.
È possibile collocare la posa, per altro, anche su vari tipi di rivestimenti. Questo deve essere chiaro: non si può impiegare la pietra ricostruita per edificare una struttura, in quanto essa è destinata unicamente ai rivestimenti.
Come si usa la pietra ricostruita
Sono in ogni caso numerose le potenziali applicazioni di questo materiale, che si può usare – per esempio –:
- per pavimentare le aree da interno e da esterno
- per dare vita a un effetto decorativo
- per rifinire specifiche zone negli interni
- per rivestire una facciata esterna o una parete interna.
I costi sono molto inferiori rispetto a quelli della pietra naturale: si parla più o meno di una cifra compresa fra i 40 e i 60 euro al metro quadro.
Dal punto di vista estetico, poi, la pietra ricostruita si dimostra un materiale decisamente versatile, considerata la sua capacità di adattarsi a qualunque tipo di design e agli stili più diversi. È, insomma, una soluzione poliedrica, decisamente fedele al materiale che viene “copiato”.
Oltre a costare poco, la pietra ricostruita è comoda, perché può essere montata con facilità, ed ecologica – visto che, evidentemente, evita il ricorso a marmo o granito naturali -.
Inoltre, è in grado di durare a lungo nel tempo, grazie alla sua capacità di resistere alle escursioni termiche, al caldo, al freddo e agli agenti atmosferici avversi. Il costo, nel complesso, dipende sempre dal tipo di lavorazione che si è deciso di utilizzare per avere la pietra artificiale.
Le pietre a base di gesso e le pietre a base di cemento
Sono principalmente due le tipologie di pietra ricostruita a cui si può fare riferimento: esse si distinguono a seconda del tipo di legante che viene adoperato per creare l’impasto.
Si hanno, così, le pietre a base di gesso, con una consistenza porosa, che sono più delicate e consigliate in modo particolare per gli ambienti interni; e le pietre a base cemento, che invece sono più robuste e di conseguenza vanno bene anche per gli spazi outdoor, visto che non patiscono le intemperie o le basse temperature.
Come si può ben immaginare, le soluzioni di pietra ricostruita destinate agli ambienti all’aria aperta devono essere in grado di adattarsi senza problemi agli sbalzi termici.
Quindi, non solo devono essere simili alla pietra naturale, ma devono abbinare a questo effetto estetico una notevole solidità che si traduca in una lunga durata nel corso del tempo.
Diverso è il discorso per i locali indoor: in questo caso si tende a privilegiare l’aspetto decorativo rispetto alla funzionalità, e ci si concentra soprattutto sulla coerenza con il resto dell’arredamento e con il design generale della casa.
Come viene prodotta la pietra ricostruita
Per capire come e perché la pietra ricostruita si può considerare un materiale sostenibile è sufficiente sapere in che modo essa viene prodotta. Prima di tutto si deve identificare il tipo di pietra che si desidera imitare. Infatti, è a partire dall’esame della sua composizione originale che si può avere una copia che sia identica all’originale.
A questo punto si può proseguire con la realizzazione dell’impasto artificiale a base di ghiaia e sabbia; una soluzione alternativa è rappresentata dall’impiego di argilla espansa o di polistirene macinato, che assicura una maggiore leggerezza.
Il legante, invece, di solito è il gesso o il cemento. La fase successiva è quella in cui vengono preparati gli stampi, sempre basandosi sulle dimensioni e sulla forma delle pietre originali per raggiungere un effetto davvero realistico e il più possibile naturale.
Quando è tutto pronto, non rimane che far scendere l’impasto liquido, il quale poi potrà essere essiccato o cotto.
L’ultimo step è quello della colorazione della superficie, che viene effettuata con degli appositi pigmenti. Così, il materiale è pronto per essere messo in vendita.
Se vuoi rendere la tua casa più sostenibile, dunque, il ricorso alla pietra ricostruita è una delle soluzioni più interessanti che puoi prendere in considerazione: le proposte di Barzotti sapranno soddisfare ogni tua richiesta!